Nel 1951 scrive "La paura numero uno" e arricchisce un repertorio sempre più fuori dell’ordinario. Intanto Eduardo ha comprato il suolo dove sorge il teatro San Ferdinando ed ha incominciato i lavori di ricostruzione. Per finanziarli, nella stagione 51/52 non forma la compagnia e fa del cinema.
Nel 1953 rifiuta l'invito di Giorgio Strehler ad interpretare don Marzio nella "Bottega del caffè" di Goldoni ma chiude il suo esilio dal teatro rappresentando al Mediterraneo di Napoli "Miseria e nobiltà" del padre Scarpetta per celebrarne il centenario della nascita. Nel 1954 inaugura il suo San Ferdinando con "Palummella zompa e vola" di Antonio Petito. Ancora al San Ferdinando, dopo una lunga convalescenza, Titina torna in scena con "Monsignor Perelli" di Francesco Gabriele Starace per la regia di Roberto Rossellini ma è il suo ultimo spettacolo. Nel 1955 scrive la commedia in tre atti "Bene mio e core mio". Nel 1956, pur continuando a dirigere la sua compagnia, ne fonda un'altra: "La Scarpettiana" che dirige lui stesso senza recitarvi per far rivivere sul palcoscenico del San Ferdinando il repertorio paterno, ne faranno parte Beniamino e Pupella Maggio, Salvatore Cafiero, Franco Sportelli, Carla Del Poggio, Franca May, Vera Nandi, Enzo Petito, Pietro De Vico e Ugo D'Alessio. Nello stesso anno incomincia le sue messinscene televisive. Nel '57 porta a termine la commedia "De Pretore Vincenzo". Lavora intensamente anche nel cinema e ricordiamo la collaborazione con Fellini nel film "Fortunella".Nel 1958, viene rappresentata a Mosca, con la regia di R. Simonov, "Filumena Marturano". Nel 1959 inizia la serie delle sue regie liriche con "La pietra di paragone" di G. Rossini. Al Quirino di Roma si rappresenta la sua nuova commedia "Sabato, domenica e lunedì". Nel 1962, è la volta de "Il sindaco del rione Sanità". Nel 1963 debutta "Tommaso d'Amalfi" con la compagnia di Domenico Modugno. Nell'atto unico "Dolore sotto chiave" recita, invece, Franco Parenti. Nel 1964, egli scrive "L’arte della commedia", che viene paragonata a "L’impromptu" di Molière. Nel 1966 va in scena "Il cilindro". |
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