Nel 1931, insieme ai fratelli Peppino e Titina, forma la compagnia del "Teatro Umoristico - I De Filippo -", che durerà fino al 1944.
Recitano con alterno successo in varie città d'Italia ma il vero debutto della compagnia, che comprende oltre ai tre fratelli, Pietro Carloni, Agostino Salvietti, Dolores Palumbo, Tina Pica, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano, avviene quasi alla fine dell'anno con l'atto unico di Eduardo "Natale in casa Cupiello".
Nel 1932 Eduardo e Peppino, soci nell'impresa teatrale, riescono a passare dall'avanspettacolo in un vero teatro, firmando un contratto con l'impresario del Sannazaro, Armando Ardovino. Il Sannazzaro, teatro elegante, frequentato dalla Napoli bene, da intellettuali e artisti, rimane la sede stabile della compagnia fino al 1934. A questa stagione risale il primo incontro della compagnia con Pirandello durante una rappresentazione di "Chi è cchiù felice 'e me". In seguito la compagnia si recherà in tournèe per l'Italia: a Torino, in Liguria, a Bologna, a Roma e a Milano conseguendo finalmente un successo nazionale. Nella stagione 34/35 incomincia il ciclo pirandelliano: la compagnia presenta in napoletano "Liolà" all'Odeon di Milano. Nel 1935 Eduardo scrive la commedia "Uno coi capelli bianchi" che rappresenterà nel 1938 al Quirino di Roma. Nel 1936 rappresenta "Il berretto a sonagli" al Fiorentini di Napoli. Intanto Eduardo, con la collaborazione dell'autore, trasforma la novella "L'abito nuovo" in commedia napoletana in tre atti, lo spettacolo andrà in scena nel '37 al Manzoni di Milano. Nella stagione 38/39 Titina abbandona la compagnia insieme al marito Pietro Carloni. Nel 1940 scrive, tra l'altro, la commedia in tre atti "Non ti pago". Nel 1942 con la nuova commedia in tre atti "Io l'erede" la compagnia debutta al Teatro La Pergola di Firenze. Nello stesso anno va in scena a Torino "La fortuna con l'effe maiuscola" commedia scritta insieme ad Armando Curcio. Intanto cominciano a deteriorarsi i rapporti tra Eduardo e Peppino, ma la crisi rientra e i due fratelli stipulano un nuovo contratto triennale, che attribuisce a Eduardo la direzione tecnico-artistica del "Teatro Umoristico" e a Peppino quella amministrativa. Nel mese di ottobre, con l'affettuosa complicità di Renato Simoni, si riconciliano anche Titina e Eduardo e la sorella torna in compagnia. Nel 1944 i De Filippo tornano a Napoli da dove mancavano dal 1941. Nel 1945, scrive "Napoli milionaria" e consuma una definitiva rottura, per dissapori artistici, con Peppino; di poi, egli dà vita alla Compagnia di Eduardo, che rappresenta nel 1946 "Questi fantasmi" e di lì a poco, con esiti trionfali, "Filumena Marturano", destinato a divenir cavallo di battaglia della grande Titina. Durante la stagione 46/47 comincia a pensare ad un teatro tutto suo e a fare piani per rimettere in piedi il San Ferdinando (distrutto dalle bombe). Seguono altri capi d’opera: "Le bugie con le gambe lunghe" (1947), "La grande magia" (1948), "Le voci di dentro" (1948). |
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