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biografia 1900 - 1930
Eduardo De Filippo nasce il 24 maggio del
1900, figlio naturale dell’attore Eduardo
Scarpetta e di Luisa De Filippo.....
biografia 1930 - 1950
Nel 1931, insieme ai fratelli Peppino e
Titina, forma la compagnia del "Teatro
Umoristico.......
biografia 1950 - 1970
Nel 1951 scrive "La paura numero uno" e
arricchisce un repertorio sempre più
fuori dell’ordinario.......
biografia 1970 - 1984
Nel 1971 si rappresenta "Ogni anno punto e a
capo", spettacolo di varietà sui favolosi anni
Trenta, con Franco Parenti.....
Eduardo De Filippo nasce il 24 maggio del 1900, figlio naturale dell’attore Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo.
Nel 1904 debutta come giapponesino ne "La geisha", firmata da suo padre.Nel 1909 i tre fratelli De Filippo: Titina, Eduardo e Peppino, si ritrovano insieme sul palcoscenico del Valle di Roma per una recita di "Nu ministro mmiez 'e guaie" del padre Eduardo Scarpetta.
Nel 1911 va in collegio, ma nel periodo estivo continua a recitare, provando anche nel cinema , ma l'esperienza è durissima e termina presto.
Nel 1912 recita nella rivista "Babilonia" di Rambaldo (Rocco Galdieri), indossando la divisa del "guardio", mentre Titina fa la figurazione della roulette.
Nel 1913 recita con Enrico Altieri, considerato il maggior attore drammatico e popolare napoletano dopo il successo ottenuto con "Assunta Spina" di Salvatore Di Giacomo.La compagnia dà drammi nella tradizione popolare, opere del Teatro D'Arte e, ogni venerdì, una farsa. Mentre nei drammi a Eduardo vengono affidate piccole parti, nelle farse interpreta ruoli più importanti. Il lavoro è durissimo: si prova alle dieci del mattino, fino alle dodici, poi si mangia e all'una iniziano le recite, tre spettacoli completi al giorno.
Sul palcoscenico dell'Orfeo, Eduardo scopre anche il mondo del teatro di varietà e delle macchiette, e fa amicizia, in un camerino di "quello sporco locale" che a lui "pare bello e sontuoso", con Totò. Anche in questo periodo Eduardo adolescente apprende l'artigianato della scena: passa dalla compagnia d'arte varia di Peppino Villani nella compagnia Urcioli-De Crescenzo, quindi in quella di Aldo Bruno, e ancora nella Compagnia Italiana di Luigi Cancrini, recitando nei teatri napoletani più popolari: il San Ferdinando e il Trianon oltre all'OrfeoNel 1914, entra in pianta stabile nella compagnia del fratellastro Vincenzo.
Nel 1917 i tre De Filippo si riuniscono per la prima volta nella compagnia per recitare al Mercadante al Trianon e al Fiorentini, la loro convivenza artistica dura pochissimi mesi, in giro per l'Italia centro-meridionale. Nel 1920 viene richiamato alle armi e presta servizio nella caserma del II° Bersaglieri di Roma dove viene subito incaricato di organizzare recite con i soldati (Titina gli dava una mano per i ruoli femminili); e scrive atti unici per i bersaglieri-attori, mentre la sera può lasciare la caserma per recitare al Valle. In questo periodo incomincia ad abbinare al ruolo di attore quello di autore: scrive l'atto unico "Farmacia di turno" che la compagnia di Vincenzo mette in scena nel 1921.
Nel 1922, terminato il servizio militare, riprende a calcare con regolarità i palcoscenici sempre nella compagnia di Scarpetta.  Scrive "Ho fatto il guaio? Riparerò!", commedia in tre atti che andrà in scena quattro anni dopo al Fiorentini di Napoli con il nuovo titolo "Uomo e galantuomo".
Nel 1924 si associa alla compagnia di riviste di Peppino Villani.Nel 1926, insieme al fratello Peppino, firma il contratto come attore brillante nella compagnia di Luigi Carini con altri attori di nome come Camillo Pilotto e Arturo Falconi. 
Nel 1927 preferisce tornare nella compagnia di Vincenzo che gli mette in scena "Ditegli sempre di si" commedia in due atti. Nello stesso anno, finita la stagione teatrale, l'amicizia con Michele Galdieri si concretizza nello spettacolo dal titolo provocatorio o scaramantico "La rivista... che non piacerà!" in scena il 27 luglio al Fiorentini di Napoli.Nel 1929, al Fiorentini, Eduardo e Peppino hanno successo con lo spettacolo "Prova generale", tre modi di far ridere (la risata semplice; la risata maliziosa; la risata grottesca).